bio
Gli studi da cui arriva MrCorto (Gabriele Resmini) per approdare al mondo ceramico sono di Architettura e Design, dodici anni di scenografia teatrale e studi nel campo della grafica e della moda.
LucaPi (Luca Pellegrino) invece approda alla ceramica direttamente dalla specializzazione di torniante presso la Scuola Comunale di Ceramica con il Maestro Guido Garbarino.
Incominciano a collaborare ad Albisola nei locali di Officina900 nel 2019 coniugando i progetti, la tecnica e i concetti di entrambi.
La ricerca concettuale del lavoro, con un accennato gusto per le monocromie, si fonda sulla elaborazione della forma scultorea, sulla semplificazione della linea e dei piani che compongono la figura finale. Le radici storico artistiche di Albisola, paese di tradizione ceramica, diventano la spinta che stimola il superamento della decorazione a la destrutturazione delle forme del passato e di tutto ciò che di conosciuto li circonda.
mission
La semplicità, la linearità, la purezza, la regola che porta la pace della certezza interiore ed al contempo la rottura della stessa che descrive il moto di rabbia e di critica.
Tecnicamente lavoriamo sulla ricerca del materiale terra, puntando all’alleggerimento anche fisico dell’opera dove possibile, lavoriamo sulle tensioni e sulle chamotte, mescoliamo le terre crude cercando il rivestimento che doni il perfetto colore neutro su cui lavorare unicamente con le forme e le proprie ombre dettate dalla luce e decodificate dall’occhio dello spettatore.
Raramente nella ricerca di particolari punti di luce o di attrazione visiva utilizziamo cristalline opache o smalti bianchi.
Il nostro lavoro si muove tra lo studio della forma di design e della scultura paradescrittiva contemporanea, in due linee differenti che spesso si incontrano lavorando al tornio ed a lastra.
credits
L'originalità della ricerca degli artisti abbraccia ampiamente l'universo della meditazione sulla forma e sulla ricerca geometrica, esaltata dalle scelte, molto essenziali, del colore. Gli artisti sono all'altezza di inserirsi così, in modo del tutto originale, in una storia molto ricca e gloriosa, non solo ceramica, che fa parte della scultura contemporanea internazionale.
Matteo Zauli - Direttore Museo Carlo Zauli
Dei vari lavori di mCLp Studio la mia attenzione è stata catturata dalla serie Articolari in cui vediamo sculture "ad incastro" accompagnate da una lastra radiografica che fa da didascalia definendo gli elementi del progetto. L'assenza di colore o l'opera scomposta in diversi elementi, potrebbe far pensare a un non finito, invece tutto si compone nella realizzazione di un'opera perfetta negli incastri e negli equilibri. Il concetto si rivela: non vi è regola che non possa essere infranta.
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Sabina Melesi - Galleria Melesi
Per il rigore delle forme che sanno, in un'interessante dialogo tra sostanze, ibridarsi a materiali diversi diventando, in questo modo, un complesso dispositivo visivo.
Matteo Galbiati - Critico e Curatore d'arte, Docente presso l'Accademia di Belle Arti Santa Giulia, Direttore web digital di Espoarte
Il duo presenta una carrellata di opere che definiscono una competenza progettuale ed esecutiva di alto livello. Le intenzioni di ricerca di un'essenza della forma potrebbe essere un limite rischioso, ma i designers sono in grado di dare piena dimostrazione di quanto questa ricerca li impegni, portandoli a buoni risultati sia compositivi che di texture. La varietà di oggetti copre un interessante campo estetico tra design e scultura, che non è facile territorio di sperimentazione. Le linee nette ed i volumi geometrici usati nelle composizioni potrebbero essere facilmente catalogate nell'alveo delle sperimentazioni degli anni cinquanta e sessanta del movimento arte concreta e degli altri filoni geometrici, ma rispetto a tali riferimenti, mCLp riesce a dare un dato più attuale, grazie a una maestria di produzione e rifinitura delle opere che trovo tecnicamente raffinata.
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Marina Affani - Galleria "Il Chiostro Arte Contemporanea"
mCLp Studio riesce ad integrare la materia ceramica con l'eccellenza dell'esecuzione, la poetica e la ricerca, creando nuovi linguaggi di spazio e forma, di luce e ombra, attraverso delle opere che, in un'apparente semplicità, sanno raccontarci del nostro essere.
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Mara De Fanti
Direttore e Conservatore Museo della Ceramica G. Gianetti - Saronno (VA)
"Un’opera d’arte, in quanto tale, richiede di possedere una visione, non nel mero significato di essere vista, ma bensì nel più lungimirante concetto di saper guardare lontano nel tempo, oltre i consueti schemi. I progetti di questo binomio artistico hanno questa qualità, vanno oltre il concetto di forma, in una soluzione tra arte e design, dove il pensiero e l’estetica, si accompagnano allo spirito.
La semplificazione delle linee, i giochi delle superfici e dei piani, vengono riscritti come un alfabeto che enuncia una nuova lingua, una regola, la ricerca di una verità intrinseca, espressa attraverso le cose, in cui identificarsi.
Quali sono i criteri di questa identificazione? Forse quello che abbiamo dentro, lo spirito, oppure la nostra pelle, il confine, o ancora la nostra ombra, come ci vedono gli altri: sono tutte superfici. In ogni caso la scelta, per essere completa, non può essere univoca: la nostra ombra, come il nostro aspetto, non rappresenta interamente il nostro essere, il nostro spirito.
Allo stesso modo, comprendere il nostro animo senza curarsi del corpo in cui siamo, non ci darebbe modo di sperimentare e mettersi alla prova. La stessa ombra che ci accompagna, induce alla riflessione di una visione diversa di noi stessi, contigua al nostro corpo, come un involucro che non ci identifica completamente.
L’indagine su questo tema ci porta dunque a comprendere questa visione degli artisti, una ricerca sul dentro e fuori: ciò che è dentro, ben espresso nel progetto Articolari, diviene modello per il fuori, e con la stessa riflessione ciò che sta fuori, l’ombra e i piani delle superfici, diventano un archetipo in cui riconoscersi. In fondo cos’è un oggetto se non una pelle che sta tra un dentro e un fuori?
Ma la ricerca non si ferma solo nell’individuare nuove forme, bensì nel collocarle, quasi sacralmente, in uno spazio condiviso, dove lo spettatore possa coglierne al meglio l’essenza. Gabriele e Luca ci preparano uno spazio dove lasciare fuori il superfluo per entrare in una dimensione di ricerca dell’essenza, e ricondurci, attraverso la bellezza, a noi stessi."
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Mara De Fanti
Direttore e Conservatore Museo della Ceramica G. Gianetti - Saronno (VA)
"Il connubio che unisce artisti e ceramisti del mondo ceramico albisolese ritrova ancora una volta una efficace coppia di giovani che coniugano sinergicamente le loro abilità per dar vita ad innovative esperienze, memorie storiche di un'antica arte ma nel contempo proiettate a futuri linguaggi.
L'abilità progettuale e la manualità risultano eccitanti e li inseriscono in una previsione evolutiva che porterà inevitabilmente ulteriori successi."
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Benedetto Gaggero
Vice Presidente Associazione Ceramisti Albisola
"Ospitare a Nove una mostra come Articolari è stata una scelta arricchente sia dal punto di vista dell'innovazione stilistica e del design, sia per la raffinatezza tecnica dei materiali prescelti: l'uso di terre particolari, la temperatura di cottura e la sottile rifinitura ad ingobbio, hanno fatto interrogare i nostri più esperti ceramisti generando grande stupore e stima."
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Elena Agosti
Conservatore Museo Civico della Ceramica di Nove (VI)
"Certamente una coppia di artisti complementari.
Fondano il loro lavoro su progetti condivisi che realizzano insieme con una precisione esecutiva, quasi maniacale. Osservazione, rielaborazione e sintesi creativa sono alla base delle loro opere che eseguono in prima persona. Il loro linguaggio è innovativo ed accattivante frutto di una sicura conoscenza dei processi lavorativi delle argille e coniuga mirabilmente la figura dell'artista con quella dell'artigiano ceramista. Le loro creazioni, frutto di un lavoro attento e preciso, connotato da ricerca e sperimentazione di tecniche nuove, li proietta inevitabilmente alla conquista dei nuovi linguaggi espressivi."
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Lea Gobbi
Direttrice Scuola Comunale di Ceramica di Albisola Superiore