P19NATTE
In ogni ambito stiamo sempre di più assistendo ad un grande recupero delle origini: la pentola di terracotta è uno dei simboli più potenti della tradizione locale e popolare, perchè legata al cibo, al fuoco, al calore e al nutrimento. La Piral per anni ha prodotto qui migliaia di pignatte di ogni dimensione, sulle rive del Sansobbia, in modo semi-industriale ma con una forte componente manuale - artigianale.
Ancora oggi il marchio storico albisolese è sinonimo di qualità, grazie anche ad alcune fabbriche che hanno continuato a produrle come una volta, sia pure in tirature limitate, totalmente a mano e al tornio.
La pignatta è l’emblema della ceramica, della storia di un sapere importante e vivo, che merita di essere valorizzato per crescere, innovarsi e non sparire del tutto.
Nel progetto viene operata una sintesi visiva di questa fotografia.
Si crea un paradosso: i pieni sono vuoti, i vuoti sono pieni. L’immagine diventa astratta.
Il progetto unisce fotografia, grafica e ceramica: grazie alla progettazione digitale si crea la base per un’opera materica fedele allo scatto originale.
L’opera riguarda il lavoro dell’uomo, e la sua relazione col vuoto e la terra. Terra come ceramica e terra come territorio.
Tecnica di realizzazione
Foggiatura a lastre, Cottura 1180°
Materiali
Gres, terra da pentole, rete metallica navale.
Misure:
H. 200 cm - L. 400 cm
Siamo sulla spiaggia tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900: non lettini, ne’ ombrelloni o sedie a sdraio, ma una distesa sconfinata di pignatte stese al sole ad asciugare.
Un’istallazione che potrebbe essere di arte contemporanea: Il progetto parte da questa emblematica foto d’archivio, dove gli occhi si perdono.
Si crea un paradosso: i pieni sono vuoti, i vuoti sono pieni. L’immagine diventa astratta.
Passeggiata Eugenio Montale - Albisola Superiore
Inaugurata il 31 ottobre 2019
Grazie a
Vincenzo Randazzo, Lea Gobbi, tutti i colleghi di Officina900,
Associazione Ceramisti Albisola e Scuola Comunale di Ceramica di Albisola.
Un Ringraziamento speciale a Valentina D’Accardi.